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Cuma: riaffiora la città greca

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Cuma (NA), area archeologica, la zona bassa

Il gruppo di archeologi dell’Università Orientale di Napoli, sotto la guida del prof. Matteo D’Acunto, ha scoperto a Cuma resti della città risalenti a circa 3000 anni fa. Tra i ritrovamenti più importanti, un ambiente usato come cucina che conserva una serie di focolari di cui il più antico presenta un piano realizzato con frammenti ceramici in stile geometrico degli ultimi venticinque anni dell’VIII sec. a. C.

Ben conservati anche i vasi domestici un tempo adoperati per cucinare, mangiare e bere. Oltre a questi oggetti di uso quotidiano, sono stati trovati anche dei resti di cibo che permetteranno l’approfondimento delle conoscenze riguardanti le abitudini alimentari dell’epoca.

Si pensa che questi recenti ritrovamenti siano pertinenti alla prima fase di vita della città di Cuma, quando cioè i Greci fondarono una delle più antiche colonie presenti su territorio italico introducendovi, tra l’altro, l’alfabeto. La città greca si trova a pochi metri di profondità dalla città romana in una vera e propria stratificazione avvenuta nel corso dei secoli.

Alla fine della fortunata campagna di scavo si passerà alla prima pubblicazione scientifica della città di Cuma che ne offrirà una visione d’insieme grazie soprattutto al lavoro di quanti si sono spesi per lo scavo.

I visitatori, invece, potranno in futuro vedere collegata la zona del Foro con le mura a settentrione della città, grazie alle recenti scoperte che stanno gradatamente portando alla luce l’antico quartiere abitativo.

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